mercoledì 16 aprile 2008

INFINITA FELICITA' E SPLEEN

Mi è sempre stato detto, fin da piccola, che avrei dovuto scrivere, perchè il mio stile piaceva. Alle professoresse, alle amiche, ai fidanzati. Ma io, davvero impaurita che la 'materia' personale, principalmente di matrice malinconica e disillusa non potesse interessare gli Altri, non ho mai scritto perchè mi leggessero "davvero". E poi, non trovavo di avere un particolare "senso lucido" e logico della parola, perciò non ho mai avuto voglia di spiegare gli eventuali "perché ho scritto questo invece che quello". (E allora perchè un blog?) Forse perchè mi leggono solo gli amici e forse perchè da sempre credo nell'elemento flusso di coscienza malinconico quale 'terapia medica' a certi turbamenti. Non scrivo da tantissimo, un anno. Perché. Ho scoperto che la malinconia congenita ha dovuto cedere il passo ad un inaspettato senso di completezza e di felicità, un quasi completo appagamento. Così è passato un anno durante il quale ho capito che potevo essere felice e grazie a questa intuizione ho "galleggiato" nella speranza che la malinconia e tutti i suoi derivati non mi venissero più a trovare. Invece. Eh invece. Per caso, un evento del tutto casuale come il parlare con una persona del passato, ecco insomma questo riproporsi di certe memorie ha riportato alla luce dei pensieri da bile nera. E ho capito che è proprio nelle mie fibre, guardare a terra con sguardo torvo e cercare di capire perché certe cose succedono e combattere fino a che non trovo una soluzione verso l'Armonia. O, sì, è nelle mani il desiderio di non fermarsi mai all'apparenza, le cui qualità invece di recente ho cercato a tutti i costi di apprezzare. 'Mi storco e contorco' (-P.Conte-) per cercare di dare un senso, più semplicemente, alle cose, e inciampo nella mia innata spleen. Lo accetto. Ma non me ne vanto come fanno certi. No, alla vita ho dovuto contrapporre vivere la morte di mio padre, superare negli anni un lutto che non mi sono concessa, lasciare andare un vuoto sordo e scoprire una Felicità mai sperata, il tutto tenendo in equilibrio la mia natura con le cose della vita. Ancora ora mi chiedo come avrei fatto senza alcune persone vicino a me. Per casualità in passato e con amore ora. La mia spleen non ha nulla a che vedere con la Noia leopardiana. Non vuol produrre argomentazioni o pensieri, ma si gioca tutta nella resa espressionistica degli effetti devastanti, allucinatori dell'angoscia esistenziale. Così fotografo una panchina affollata da anziani a Madrid, o un bicchiere vuoto dall'alto. Un cerchio perfetto. Malinconia per me è occasione adesso di equilibrio e non più e solo di uno sguardo torvo. Ho capito. Malinconia è ritornata a far luce sulla tristezza ma con questo vento primaverile mi ha fatto scoprire con occhi diversi che "sto meglio" in questo mondo. O forse, ha dato semplicemente la mano, camminando, a Felicità. Così, dedico questo pensiero a chi ora non sa più, nè tanto meno vuole più sapere cosa faccio, dove sono e con chi. Auguro insomma a F. di girarsi un giorno indietro e sorridere, non con la cattiveria mesta che gli è propria ora, a me con tutta la consapevolezza di quanto ci siamo detti in passato e di ciò che pensiamo di non volerci più dire.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao, ho appena letto quello che hai scritto sul tuo blog. E' strano dopo la nostra chiaccherata di 2 sett. fa, ci sono state alcune coincidenze che mi hanno fatto ripensare al passato...E ti avevo telefonato per "chiudere" il discorso e per parlarti di queste starne coincidenze, poi...ho letto le tue cose..strano eh?
Sono contenta che tu sia, pur nella tua malinconia, felice.
Ma non credo che tu sia poi così tanto malinconia, forse sei semplicemente più profonda e molto più sensibile delle persone che solitamente ci circondano; la frase "chi si accontenta gode", non fa parte della tua vita..L'importate è non fuggire la felicità in cerca della malinconia.
Io non penso quasi mai al passato, mi sembra di stare con A. da talmente tanto tempo che confondo ciò che ho fatto con lui con quello che ho fatto e visto con altri. Ha ucciso il mio cinismo e la mia freddezza e lottato contro la mia forza di tenerlo lontano... Invece sono solo poco più di 2 anni, e dire che dicono che gli anni più intensi sono quelli del Liceo e dell'Università, quelli in cui invece ero sola. E ora sono, anch'io, felice.

Ma la tua coincidenza qual'è stata?

un bacio!