venerdì 13 marzo 2009

DESCRIZIONE DI UN UOMO CHE HO SEMPRE PERCEPITO

Rosso è il colore della fratellanza.
Dopo anni che osservavo il dvd del film che ne parla, ho rivisto il capolavoro di KRISTOF KIESLOWSKI.
Io che con il concetto di fratellanza non mai saputo aver a che fare.
E in realtà non è al concetto al quale sono legata.
Ma piuttosto alla luce. Alla luce di questo film. Alla scelta che scorgo. Alla dolcezza delle scelte. All'attenzione delle scelte. Alla persona e al cineasta che fu.

Così ho guardato anche i contenuti extra ed è stata molto più che un'emozione. L'accettazione di una verità che percepivo e non ammettevo.

Il ricordo di una persona non conosciuta, è possibile?

Forse l'unico ad accettarlo e capirlo e a sorriderne, sarebbe stato proprio lui. E forse qualcun'altro, senza capirne il senso.

Ancora mi ricordo quando la mia professoressa di arte, che qui voglio ricordare e ringraziare (Paola Marescalchi, grazie con tutto il cuore), abbandonava il manuale per cedere all'entusiasmo della sua passione.
Ero al liceo.
Era il 1994, quando lei -se non ricordo male- incontrò il regista che poi io scoprii saper descrivere il mio modo di vivere.
Film rosso, più di tutti e a distanza di anni, rimane dentro me.
Per tanti motivi.
Non so nemmeno io come spiegarli.

Di lui J.L.Trintignant disse:
"LA SUA FREDDEZZA E' UNA FORMA DI PUDORE, MA SI SENTE CHE E' PRESENTE. NELLE COSE IMPORTANTI SI PUO' SEMPRE CONTARE SU DI LUI."
"E' PIU' INTERESSATO ALLA SENSIBILITA' CHE ALL'INTELLIGENZA. E' UNA PERSONA CARISMATICA. E' UN UOMO PROFONDAMENTE SINCERO. DICE FINO IN FONDO QUELLO CHE PENSA O ALTRIMENTI TACE. E' DAVVERO IMPRESSIONANTE."
Di lui, Irene Jacob:
"PUO' SEMBRARE UN PO' BRUSCO PERCHE' NON AMA NASCONDERSI DIETRO ALLE MASCHERE. AMA LA NUDA VERITA'. A VOLTE E' DURA.
LUI NON ADDOLCISCE LA PILLOLA. NON FA SFOGGIO DI ENTUSIASMO. MA SE HAI BISOGNO LUI C'E' SEMPRE. E' MOLTO INTELLIGENTE."
Sono parole così semplici, che mi hanno fatto una volta in più e soprattutto in questo periodo quando la gente mi offre spunto di riflessione su come mi vede, su come sono, su chi credo di sembrare, ancora una volta dicevo, mi fa sentire legata al senso della vita, per come lo vedo io.
Lo sento io. Per come me l'hanno insegnato mia madre, che mi poneva di fronte alla tangibilità delle esperienze fin da piccola, e le persone della mia vita. Per la profonda e indelebile verità che cerco di dare ad ogni cosa che affronto.
La verità. Io la amo a tal punto che, se fa male, la amo ancora di più. Se buca il cuore, la amo ancora di più.
Ecco perchè mi ha colpito, alla fine dopo 15anni dalla prima visione, Film Rosso.
Perchè ho capito solo ora perchè percepivo il MODO DI UN REGISTA, senza comprendere il perchè.
A volte ci succede persino con alcune persone che conosciamo per caso.
Ci piacciono e non vogliamo spiegarci il perchè.
Le salviamo dentro noi, senza sapere come mai facciamo questo sforzo.
SENTIRE più che RAGIONARE. SENSIBILITA' più che INTELLIGENZA.
Ecco. E' proprio così.
E respiro, con la primavera che ha spalancato la finestra dell'ufficio, respiro quasi volessi di nuovo commuovermi. Liberata, finalmente.
"Questa è immortalità", pensa la mia testa, "io vorrei essere ANCORA, una volta sotto terra, PRESENTE".
E sorrido, un po' amaramente, perchè la cara professoressa Marescalchi un giorno entrò in classe e disse: "E' morto KRISTOF KIESLOWSKI... E i Vanzina continuano a far film".
Poi, con tutta la semplicità che avrei previsto, ricordo tra i contenuti extra, la conferenza stampa a Cannes, quando il regista si faceva tradurre dall'interprete in francese.
Noto che il ricordo si sofferma sulla concisione del suo discorso. Sulla sua semplice formulazione, che già poteva dire tutto su questo genio. Le stesse sue parole, dette dalla dolcissima lingua liquida che è il polacco, finivano prima. Prima della simultanea francese.
Quasi a dire al pubblico: "non ho molto da dire, è così e basta".
E di qui, riporto fedelmente queste parole semplici, di nuovo e ancora, perchè le sento spuntare in lacrime nello spazio breve tra occhio e carne:
"Mi piace molto girare film. Ora sono stanco. Ho sempre parlato della vita così com'è. Ma il mio vero sogno è quelo di starmene in campagna e fumare comodamente. E' il mio sogno."

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